Massaggi e fisioterapia. Un rapporto difficile.
Fino a forse un decennio fa, la fisioterapia aveva trovato la sua via preferenziale nell'uso degli elettromedicali. Chi non ha fatto un ciclo di Tecar?
L'uso massivo dei macchinari ha progressivamente reso le pratiche manuali poco usate e forse, immagino, viste come degradanti. Vuoi mettere l'azionare un macchinario da due, tre, cinque, diecimila euro, regolarne i parametri, rispetto al banale massaggio? l'operatore ne usciva nobilitato e il cliente si sentiva felice della moderna tecnologia
Prima ho chiesto chi non ha fatto un ciclo di tecar. Circa tutti quelli che si sono infortunati la risposta. Così come circa tutti non ne hanno avuto il minimo beneficio, nemmeno di minima remissione dei sintomi.
Da qualche anno, grazie soprattutto all'osteopatia, sono diventate di gran moda le terapie manuali, di fatto, riutilizzando con maggiore scientificità le pratiche massaggiatorie che da sempre erano state patrimonio dei massoterapisti, soprattutto sportivi.
Massaggi e fisioterapia dunque raramente si sono incontrati in passato. Oggi un massaggio miofasciale, connettivale, decontratturante è prassi di studio per molti fisioterapisti.
Curiosamente si è verificato un trend inverso al consueto inseguire "la" medicina dei trattamenti non convenzionali. La fisioterapia espressione della comunità scientifica accademica, ha attinto a piene mani da quelle medicine alternative, popolari o trattamenti di semplice benessere.
Curiosamente oggi un fisioterapista fa molte delle cose che un preparato massoterapista (massaggiatore) già faceva anni prima senza avere né riconoscimento sanitario né bisogno di averlo.
Come spesso capita benessere e trattamento medicale, pur avendo confini giuridici, deontologici e applicativi chiari, spesso si sovrappongono nella prassi e spesso si scopre che quello che sembrava un banale, edonistico, piacevole trattamento benessere aveva virtù degne della severa scienza.